Today, 8th of March, Woman’s Day, we plant 7 olive trees as symbols of peace.
Our thoughts go to the women fighters and to the women victims, to the mothers, wives, sisters and daughters of those fighting and victims in Ukraine and in any part of the world.
We think about the women, but also about the men, because distinctions are faded by grief, which joins everyone under the same name: humanity.
We don’t feel like celebrating the achievements in rights parity or saluting with inebriated enthusiasm new initiatives to reach wider rights and equality.
We plant olive trees as symbols of peace, because where there is no peace, there is no right, but only violence and oppression.
Nor the quietness that follows war can be called peace and law, but it is only silence and desert.
May the screams and moans of those suffering reach the heart of those supporting wars and stop their hands.
No more war
Oggi, 8 marzo, giornata della donna, piantiamo 7 alberi di ulivo in segno di pace.
Il nostro pensiero va alle donne combattenti e alle donne vittime, alle donne madri, mogli, sorelle e figlie di coloro che combattono e sono vittime in Ucraina e in ogni parte del mondo.
Pensiamo alle donne, ma anche agli uomini, perché il dolore scolora le distinzioni e accomuna tutti in un solo nome: quello di umanità.
Non ce la sentiamo di festeggiare i risultati raggiunti nella parità dei diritti o salutare con ebro entusiasmo nuove iniziative per raggiungere maggiori diritti e uguaglianza.
Piantiamo alberi di ulivo in segno di pace, perché dove la pace non c’è, non esiste diritto ma solo violenza e sopraffazione.
Né la quiete che segue la guerra può essere chiamata pace e diritto, ma è solo silenzio e deserto.
Possano le urla e i lamenti di chi soffre giungere al cuore di chi sostiene la guerra e fermarne le mani.
Non più guerra