Il Legislatore dopo un iter di approvazione lungo e complesso ha finalmente dato attuazione a svariate previsioni della L. n. 227/2021 recante “Legge Delega in materia di disabilità” mediante l’adozione del Decreto Legislativo n. 62/2024 (pubblicato nella G.U. n. 111 del 14 maggio 2024).
Il Decreto Legislativo n. 62/2024 ha una portata estremamente ampia in quanto non solo interviene sul linguaggio normativo in materia di disabilità, ma altresì razionalizza e semplifica la procedura di accertamento della disabilità e la procedura di valutazione multidimensionale per l’elaborazione del progetto individuale di vita, tant’è vero che, vista la complessità dell’intervento normativo, la disciplina di dettaglio di svariati aspetti viene demandata ad un regolamento del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali da emanare entro 6 mesi dall’entrata in vigore del provvedimento in questione, che, per la cronaca, è avvenuta in data 30 giugno 2024.
Dal momento che le parole possono avere un peso a volte notevole nel definire le relazioni interpersonali il D. Lgs. n. 62/2024 inizia proprio con il prevedere una revisione della terminologia in materia di disabilità, prescrivendo la sostituzione in tutti i testi normativi: (i) della parola «handicap» con l’espressione «condizione di disabilità»; (ii) delle parole «persona handicappata», «portatore di handicap», «persona affetta da disabilità», «disabile» e «diversamente abile» con l’espressione «persona con disabilità»; (iii) delle parole «con connotazione di gravità» e «in situazione di gravità» con l’espressione «con necessità di sostegno elevato o molto elevato»; (iv) delle parole «disabile grave» con l’espressione «persona con necessità di sostegno intensivo».
Il Decreto Legislativo n. 62/2024 è inoltre intervenuto sull’art. 3 della L. n. 104/1992 per:
- rimettere mano alla definizione di «persona con disabilità», che viene ora intesa come “chi presenta durature compromissioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali che, in interazione con barriere di diversa natura, possono ostacolare la piena ed effettiva partecipazione nei diversi contesti di vita su base di uguaglianza con gli altri, accertate all’esito della valutazione di base”;
- affermare il diritto delle persone con disabilità a vedersi riconosciute le prestazioni stabilite in proprio favore in relazione alle necessità di sostegno individuate all’esito della valutazione di base tenuto della capacità complessiva individuale residua e dell’efficacia delle terapie.
A questo proposito non si può fare a meno di ricordare che negli anni precedenti diverse Regioni e Comuni avevano portato avanti iniziative per eliminare dai propri testi normativi espressioni orami ritenute obsolete e/o offensive, quindi già in passato il tema del linguaggio normativo era stato oggetto di attenzione, tuttavia, a livello di normativa nazionale, questa è la prima volta che viene realizzato un riordino complessivo del linguaggio utilizzato, ciò che di per sé rende il D. Lgs. n. 62/2024 il nuovo punto di riferimento in materia di disabilità.