Di Andrea Baglioni
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in attuazione del D. Lgs. 14 settembre 2015 n. 151, mediante il Decreto Ministeriale n. 43 dell’11 marzo 2022, ha adottato le “Linee guida in tema di collocamento mirato delle persone con disabilità” in favore di (a) giovani disabili non ancora in età da lavoro o ancora all’interno del percorso d’istruzione, (b) ai disoccupati disabili da oltre 24 mesi, e (c) a coloro che affetti da disabilità rientrano nel mercato del lavoro dopo dimissioni, licenziamenti, periodi di malattia, infortunio sul lavoro, malattia professionale o riabilitazione.
Le linee guida anzitutto potenziano il ruolo dei Centri per l’Impiego prevedendo dei piani di formazione rivolti agli operatori del collocamento mirato circa l’uso complementare e condiviso delle informazioni sulla persona e sull’ambiente di lavoro in vista della predisposizione di progetti di inserimento lavorativo; il potenziamento dei Centri per l’Impiego passa poi attraverso l’introduzione del c.d. patto di servizio dell’impegno, vale a dire un accordo tra Servizio del collocamento mirato operante nel Centro per l’Impiego e disabile iscritto nelle relative liste in forza del quale verranno fissati dei precisi impegni da rispettare al fine di facilitare l’inserimento lavorativo.
Le linee guida hanno altresì delimitato l’istituto dei c.d. accomodamenti ragionevoli stabilendo che questi possono consistere in: sistemazione del luogo di lavoro in funzione della disabilità; soluzioni tecniche o tecnologiche, inclusi software specifici come screen-readers o software di riconoscimento vocale, che riducano l’intensità degli sforzi fisici e in generale ogni tecnologia assistiva; modifica dell’orario di lavoro e/o nella distribuzione delle mansioni; soluzioni organizzative quali il lavoro a tempo parziale e altre riduzioni dell’orario lavorativo, riorganizzazione dei turni, l’applicazione del telelavoro, del lavoro agile e permessi volti ad assicurare lo svolgimento di attività riabilitative, congedi estesi o supplementari.
Le linee guida hanno infine chiarito che la figura del “Responsabile dell’inserimento lavorativo” – laddove l’azienda abbia deciso di istituire la funzione in questione – dovrà possedere competenze specifiche acquisite in percorsi di formazione dedicati in modo da poter, un lato, partecipare alla predisposizione del progetto personalizzato di inserimento lavorativo, e, dall’altro, interfacciarsi con il servizio del collocamento mirato sia laddove il datore di lavoro intenda procedere a nuove assunzioni sia ai fini dell’ottimizzazione delle condizioni lavorative di persone con disabilità già occupate in azienda.